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Intervista allo scrittore indiano Siddharta
 

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Al Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua di Firenze, abbiamo intervistato Siddharta, scrittore e leader di Pipal Tree, organizzazione indiana di Bangalore, che ospiterà il prossimo Forum Sociale Mondiale.

Cos'è Pipal Tree?

E' un'organizzazione nata vent'anni fa, che si occupa di cultura, spiritualità e questioni sociali. Pipal Tree è anche un albero sacro in Asia, la ficus religiosa. Si dice che Buddha fosse seduto sotto le fronde di una di queste piante quando ricevette l'illuminazione. Nei villaggi la gente si raduna sotto questi grandi alberi a parlare e a pregare. Abbiamo scelto questo nome perché suona anche come people tree, l'albero della gente, quindi esprime bene la connessione dell'umanità con la natura.

Qual è il legame tra spiritualità e problemi sociali?

Lo scrittore indiano Siddharta
(foto Paolo Scopacasa)

Penso che ogni essere umano abbia una sua dimensione interiore. In qualsiasi modo essa si esprima, tramite la religione, l'arte, la poesia o la musica, questa realtà interiore deve essere messa in collegamento con la realtà esterna. Quando vogliamo cambiare il mondo, pur agendo con le migliori intenzioni, spesso riproponiamo gli stessi metodi utilizzati dal sistema che vogliamo cambiare. Noi pensiamo che la dimensione spirituale debba essere parte integrante della trasformazione politica e sociale, ma questo non significa cercare di dimostrare che un tipo di spiritualità sia giusto e un altro sbagliato. Vogliamo vivere in un mondo pluralista, dove le differenze sono una ricchezza a cui attingere. Credo che nel 21° secolo il cristianesimo non sia di proprietà dei cristiani, l'Islam non sia di proprietà dei musulmani, l'induismo non sia di proprietà degli induisti: tutto ciò costituisce un patrimonio comune dell'umanità. Trovo terribile che l'umanità si divida in base alle religioni o alle diversità culturali. Qualsiasi fondamentalismo è pericoloso, tanto quello religioso quanto quello secolare o scientifico.

Al Forum di Firenze si è affermato che l'acqua è un bene comune e non una proprietà di aziende o individui. Pensa che partendo dall'acqua l'umanità possa imparare a rispettare e a condividere in modo equo tutto ciò che ha in comune, compresa l'aria, la terra, l'energia?

Credo che ci sia una certa sensibilità riguardo all'acqua perché è evidente quanto sia essenziale per la vita di ognuno e ognuna di noi. Certamente a partire dall'acqua si possono sollevare molte altre questioni che riguardano tutto ciò che condividiamo in quanto esseri umani nati sulla Terra. Nel villaggio in cui sono nato chiamiamo il pianeta 'Madre Terra'. Nella nostra cultura la Terra è sacra, così come è sacra l'acqua. Noi nasciamo dalla Terra, come tutti gli altri esseri viventi che la abitano, ma oggi gran parte dell'umanità ha perso il contatto con la natura, cerca di nascondersi dalla propria Madre. Questa separazione provoca grande sofferenza e penso che molte delle nevrosi e dei problemi psicologici così frequenti nelle grandi città siano dovute proprio a questa mancanza di comunicazione con la Terra, l'acqua, le piante, gli animali. Credo che dobbiamo ristabilire questo legame e organizzare di conseguenza la nostra società e le nostre istituzioni. Non è una questione di scegliere tra pubblico e privato. Da una parte è giusto evitare che l'acqua diventi una proprietà privata, ma bisogna anche fare attenzione al significato di proprietà pubblica: spesso va a finire che quando una cosa è pubblica nessuno se ne assume la responsabilità. Dobbiamo creare istituzioni creative e responsabili, sacre come i beni che devono gestire.

Lei è ha scritto diversi libri. Di che cosa trattano? Qualcuno è pubblicato in Europa?

Sono saggi su questioni sociali, popoli e culture, viaggi. 'Letters from the Ganges' è stato pubblicato in Francia. Recentemente una casa editrice italiana ha espresso interesse per 'Creative Rebels', che riguarda alcune persone che hanno mostrato una strada alternativa per affrontare questioni ecologiche e sociali.

In attesa di vedere pubblicate le sue opere in Italia, Siddharta ha autorizzato Blue Planet a pubblicare un suo breve scritto,
L'umanità è una.

P.S.


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