Le acque dolci della Terra
Ecco dove si trovano

di Vincenzo Di Dato

I taoisti dicevano: "il popolo che inquina il proprio fiume è un popolo morto" e purtroppo è quello a cui andiamo incontro se non vengono presi urgenti provvedimenti da tutti i governi. La parola Acqua, nelle lingue franco-provenzali e occitane ha un nome importante: si chiama Eva. La quasi totalità dell'acqua della Terra è negli oceani, nei mari, nei laghi salati. L'acqua dolce è appena il 3% delle acque del pianeta ma il 79% di essa è immobilizzata nei ghiacci polari, il 20% è nascosto nelle falde acquifere sotterranee e del restante 1% la metà è negli organismi viventi, nella terra umida e nell'atmosfera. Solo l'altro 0,5% scorre nei laghi e nei fiumi. Ogni anno evaporano 500.000 km cubi di acqua dalla superficie terrestre di cui 430.000 km cubi dagli oceani e 70.000 km cubi dalle terre emerse.

Tornano agli oceani 390.000 km cubi e alle terre emerse 110.000 km cubi. Questo significa un bilancio attivo verso le terre emerse (ma poi esiste un ciclo di ritono ai mari) per 40.000 km cubi/anno. Di questi 110.000 km cubi ne sono potenzialmente utilizzabili per il consumo umano (agricoltura, industria, domestico) circa 14.000 km cubi. Ma 5.000 km cubi non sono direttamente disponibili e dei restanti 9.000 km cubi ne utilizziamo, previsione per il 2000, circa 5.200 km cubi/anno. L'acqua è, quindi, una risorsa limitata, per questioni di equilibri temporali nel bilancio del ciclo idrico.


Un pozzo tradizionale africano in Mozambico
(foto Blue Planet©)

Le falde profonde racchiudono circa 45.000 km cubi di acqua. Ma, a parte le difficoltà di accesso a questa riserva, i tempi per reintegrarla si contano in migliaia di anni. Intaccarla significherebbe rompere un delicato equilibrio, anche sulla superfice terrestre. Solo 270 milioni di ha su 1.400 agricoli sono, attualmente, irrigati. Questo significa il 20% circa. La crescita annuale è dell'1%, ma per coprire il fabbisogno alimentare mondiale occorrerebbe incrementare l'irrigazione del 2,25% annuo.

Per l'irrigazione vengono impiegati circa 3.400 km cubi/anno di acqua, per l'industria ne vengono impiegati 650 km cubi/anno mentre per usi domestici vengono impiegati 270 km cubi/anno. Il consumo medio quotidiano per usi domestici per abitante è di 700 litri in USA, 170-250 litri in Europa mentre i Boscimani in Africa ne utilizzano 12 litri. Acqua per produzione di energia elettrica è di circa il 3% in Europa e il 2% a livello mondiale.

Per produrre 1 t di barbabietole occorrono 1000 t di acqua,1500 t di acqua servono per produrre 1 t di grano, 1 t di riso ha bisogno di 4000 t di acqua mentre per produrre 1 t di acciaio ce ne vogliono100.000 litri, stesso quantitativo che occorre per 1 t di tessuto o di carta. Un albero di media taglia, per accrescere di 20 kg il proprio peso ha bisogno di 60.000 litri d'acqua. Per produrre un'automobile servono 450.000 litri di acqua, per stampare una copia di giornale ne occorrono 9 litri e per una scatola di pelati occorrono 10 litri, invece in 1 kg di pane è contenuto 1/2 litro d'acqua.

L'acqua è diventata anche un comodo veicolo per trasportare il nostro sporco ma questo è sbagliato. Molti scarti che appartengono al ciclo della terra vengono immessi in quello dell'acqua che non può degradarli correttamente, senza intaccare delicati equilibri. Oltre al problema dell'approvvigionamento, quindi, si induce un forte problema di inquinamento, oltre a dissesti territoriali e cambiamenti climatici importanti. E' corretto "fabbricare" 250 litri di acqua potabile per abitante, al giorno, se se ne bevono solo due?

In Europa i costi di depurazione, per abitante, variano da 300 a 1.800 dollari USA all'anno. Si può calcolare che i costi di investimento per la prevenzione e il corretto uso dell'acqua equivarrebbero ai costi di intervento a posteriori. Dunque, la gestione dell'acqua, è un problema di misura.

(dal Dossier Energia della Regione Val d'Aosta)

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da Donna&Donna


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