"Nova Totius Terrarum Orbis Tabula"
Restaurata la grande carta geografica di Frederik de Wit

di Sandro Pintus

Un altro tesoro restaurato. Un tesoro che ci fa tornare indietro nel tempo a ci fa sognare i viaggi fatti dai grandi navigatori del 1600. Una importante testimonianza della grande stagione dei viaggi nei quali i velieri solcavano i mari e gli oceani del pianeta scoprendo terre lontane e mondi sconosciuti.


La "Nova Totius Terrarum Orbis Tabula" restaurata
(foto dell'IGMI)

Il tesoro di cui stiamo parlando è una illustre carta geografica: la "Nova Totius Terrarum Orbis Tabula" di Frederik de Wit, un documento unico nel suo genere datato 1670, restaurato dalla signora Ravanel a cura della Borsa del Turismo Congressuale e Incentives (B.T.C.) e restituita all'Istituto Geografico Militare di Firenze. Un documento prezioso che ci stupisce sulle conoscenze cartografiche degli olandesi e in modo particolare di de Wit.

Nel XVII secolo l'Olanda era il paese che aveva la migliore conoscenza cartografica del periodo e le stamperie di Amsterdam confermarono la cultura geografica degli olandesi. Era il 1648 quando l'autore della carta fondò la casa editrice Kalverstraat che in seguito passò al figlio e al nipote. Infatti Frederik de Wit fu il più prolifico disegnatore olandese di carte del 1600.

La stamperia di de Wit editò molti atlanti e una delle sue maggiori opere è l'atlante del Belgio pubblicato nel 1680; ma il cartografo fu anche autore dell'atlante marittimo del 1675, un'opera composta da 27 fogli, considerata la migliore descrizione delle linee costiere del mondo prodotta in Olanda nel 1600 e disegnò anche altre grandi carte murali.

La "Nova Totius Terrarum Orbis Tabula", carta di grande formato, misura 123x186 cm., è un'incisione fatta su rame in 12 fogli riuniti su tela, a stacchi. La carta che mostra la grande capacità artistica dei cartografi olandesi, è divisa in due emisferi. Ad Ovest in continente americano dove il Nord appare solo accennato perché non ancora esplorato mentre l'emisfero Est mostra Europa, Africa, Asia e Australia. Agli angoli della mappa sono illustrati popoli lontani mentre tra lo stretto di Magellano e la Nuova Zelanda si può trovare la tabella delle distanze.

Fanno parte dell'opera anche la carta del polo artico, del polo antartico, la carta celeste e la sfera col movimento dei pianeti secondo l'"Hypothesis Tychonica". Un'opera preziosa che durante il '97 (la data non è ancora stata decisa) verrà messa in mostra accanto ad un'altra carta da restaurare.

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