"Vedute e paesaggi italiani dell'800"
Il catalogo


di Sandro Pintus



Quello che illustra la mostra di "Vedute e paesaggi italiani dell'800" è senza dubbio un bel catalogo. Con i testi dello storico della fotografia Diego Mormorio, il volume è molto più ampio della mostra, anche se, come ci racconta l'autore, alcune delle immagini non hanno potuto farne parte a causa della difficoltà tecniche per la riproduzione. In compenso possiamo trovare alcune riproduzioni di quadri e stampe del Risorgimento che ci aiutano a capire meglio la storia d'Italia e la percezione del paesaggio pittorico del periodo.

Il catalogo della mostra

L'autore dà molta importanza anche allo sbarco dei Mille a Marsala e ci mostra una litografia, di Claudio Perrin, del porto siciliano che raffigura lo sbarco garibaldino. Sullo sfondo appaiono le montagne, come nella maggior parte delle litografie di quel periodo che raffigurano Marsala. Ma, ci spiega Mormorio, non essendo la città siciliana parte del "Grand Tour", il circuito turistico del tempo, nessuno sospettava l'inesistenza delle montagne. E' in una fotografia del 1896, di autore sconosciuto, appare il "vero" porto della città edificata nella piana di Mazara.

Il volume ci racconta di scenari e luoghi militari e di Alexandre Dumas, cronista dei fatti a Palermo. Troviamo le immagini delle esercitazioni delle truppe pontificie ai campi di Annibale e le foto dei briganti fatte tra il 1865 e il 1866 tra le quali ci sono anche le immagini delle brigantesse Giuseppina Vitale e Martia Giovanna Tito.

Un capitolo a parte occupa invece il treno. L'autore ci racconta come il nuovo mezzo di trasporto fa danzare il paesaggio e ne modifica la percezione. Le foto ci mostrano la stazione di Torino nel 1870 e ponti ferroviari facendoci notare l'importanza del nuovo mezzo di locomozione. La fotografia diventa una vera e propria star dell'epoca e comincia ad occupare posto anche sul mercato. Non bastano più le descrizioni fatte a parole ma si ricercano le immagini dei luoghi. Le città che facevano parte del circuito turistico avevano i loro fotografi e le loro immagini che vendevano ai turisti a caro prezzo. perpetrare

L'autore ci fa notare anche il cambiamento del paesaggio compiuto dall'uomo, dalla "rivoluzione agronomica" della Pianura Padana alla rinascita delle colline toscane fino alla "febbre del prosciugamento dei laghi". Un paio di fotografie ci mostrano il Lago del Fucino, terzo lago italiano, che venne totalmente prosciugato, operazione che oggi farebbe orrore, e che causò un totale cambiamento dell'ecosistema del luogo: si raffreddò il clima e scomparvero le coltivazioni di ulivi.

Eppoi ci racconta i luoghi e gli itinerari, soprattutto attraverso le immagini, dalle montagne al mare, con spettacolari foto delle Dolomiti, di Venezia, Genova, Torino, Perugia, Siena, Firenze, Napoli, Pozzuoli, ciò che un abbiente turista dell'epoca poteva vedere e poi mostrare per stupire amici, parenti e conoscenti al suo ritorno a casa.

Diego Mormorio - "Vedute e paesaggi italiani dell'800" - Alinari/Federico Motta Editore - L. 120.000 (in mostra L. 90.000)

L'autore

Diego Mormorio è nato nel 1953 in Venezuela, a Caracas, da genitori siciliani.
Si è occupato dei rapporti tra fotografia, filosofia e letteratura e ora si interessa della rappresentazione della bellezza e della natura e in particolare del paesaggio.

Ha pubblicato "Una invenzione fatale. Breve genealogia della fotografia" (Sellerio 1986), "Un'altra lontananza. L'occidente e il rifugio della fotografia" (Sellerio 1996), Storia della Fotografia (Tascabili Newton Compton 1966), in collaborazione col fotografo Giuseppe Leone "L'isola dei siciliani" (Peliti Associati 1995), Vestiti. Lo stile degli italiani in un secolo di fotografie" (Laterza 1999). Con Federico Motta Editore ha pubblicato "Paesaggi italiani dell'900", "Tazio Secchiaroli. Dalla 'Dolce Vita' ai miti del set" e ha curato "Tazio Secchiaroli - Fellini 8 e mezzo".

Vedi anche:

"Vedute e paesaggi italiani dell'800" - Un viaggio nel XIX secolo


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