N° 56 - Il bambino podalico

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Indice n° 56

RUBRICHE

EDITORIALE
Di Verena Schmid

ATTUALITA’
Di Polina Zlotnik

DIALOGHI CON I LETTORI
A cura della redazione

AGENDA
A cura di Amina Contin

I PROGETTI DELLE OSTETRICHE
Di Elena Cerri

I RIMEDI NATURALI
Di Ortrud Lindemann

LE EMOZIONI DELL’OSTETRICA
Di Anna Maria Rossetti

LA RECENSIONE
Di Aurelia Serra

LA SALUTE PRIMALE
Di Michel Odent

INVITO ALLA LETTURA
A cura di Maria Pina Ciancio
ARTICOLI

BENANDANTE SI NASCE
Di Amina Contin

IL BAMBINO STRAORDINARIO
Di verena Schmid

LE COMPETENZE FISIOLOGICHE, COMPORTAMENTALI ED EMOZIONALI DEL BAMBINO INTRAUTERINO
Di Lucia Calabrese

COSA MI VUOI DIRE?
Di Gabriella A. Ferrari

PERCHE’ SI METTONO A TESTA IN GIU’?
Di Stephanie Bianco

RIVOLGIMENTO PER MANOVRE ESTERNE
Di Anita Regalia, Ilaria Pozzi

SEMPLICE, COMPLICATO E COMPLESSO
Di Murray W. Enkin

ASSISTENZA OSTETRICA AL PARTO PODALICO A SORPRESA
Di Verena Schmid

UNA STORIA DI MOXIBUSTIONE
Di Francesco Cardini

IO POSSO NASCERE
Di Antonia Manenti

RICOMINCIO DA TRE
Di Gabriella Ferrari

EDITORIALE del N.56
Marzo 2007

La posizione podalica: una manifestazione “psicosomatica“
di Verena Schmid

Da quando i bambini podalici nascono per parto cesareo, per le mamme è diventato un problema. O un sollievo, quando prevale la paura di partorire.
Un tempo anche questi bambini nascevano e il parto si sapeva essere più dolce, meno doloroso di quello cefalico, anche se spesso più lungo.
Quello che semmai preoccupa è il momento espulsivo, con la paura che la testa non esca in tempo utile.
In un tempo, dove il parto viene visto come un processo meccanico, la partecipazione attiva, la competenza del bambino, l’attivazione delle risorse necessarie di mamma e bambino e dell’intuizione che guida le mani dell’ostetrica nel disincagliare il bambino dal corpo materno, non sono più considerati elementi di sicurezza.
Quindi si cerca di far girare il bambino podalico durante la gravidanza per non far subire il taglio cesareo alla donna e l’attenzione si focalizza sulle metodiche di rivolgimento.
Problema – soluzione!
Vengono proposte due principali soluzioni: la moxa e il rivolgimento manuale eseguito in ospedale.
Ma prima di saltare alla soluzione, bisognerebbe entrare un po’ di più nel problema.
Cosa vuole esprimere questo bambino, mettendosi all’incontrario? Parla di sé? Ha un messaggio per la sua mamma, i suoi genitori? Reagisce a una situazione per lui disagevole? Chiede qualcosa? E’ impedito nelle sue competenze naturali? O semplicemente sta meglio così ed è pronto per nascere così?
I problemi possono essere tanti e quindi tante sono anche le possibili risposte.
Le cure ostetriche e l’educazione alla nascita fin dal secondo trimestre che libera il corpo e la mente da tensioni e attiva la relazione di ascolto con il bambino intrauterino possono prevenire in modo efficace le malpresentazioni, così come gli stessi strumenti possono essere usati per la “cura”. Oltre alle misure specifiche che presentiamo, quindi, un “contorno” di relazione e cura ostetrica che avvolge la donna in una situazione protettiva e finalizzata al benessere e ai bisogni suoi specifici, sarà di supporto, qualsiasi cosa accada.
In questo numero presentiamo storie, riflessioni, osservazioni che nascono dalla relazione terapeutica ostetrica-donna, dall’ascolto e fanno intuire la grande variabilità, senza la pretesa di essere esaurienti.
Dove le variabili sono tante, anche le modalità di risposta terapeutica dovrebbero essere tante. Il bambino podalico esprime una complessità che non può arrenarsi solo nell’imbuto del cesareo che, come vedremo significa una semplificazione del problema.
La nostra intenzione in questo numero di D&D è quella di aprire delle ipotesi e proporre modalità differenziate per rispondere a una situazione complessa. Ascoltare i bambini  podalici e i loro genitori può essere un affascinante viaggio di scoperta nel mondo della gravidanza e ci può insegnare molto sulla fisiologia e sulle deviazioni da essa, quando ci sono delle disarmonie nel sistema persona-ambiente.
Più che correggere il bambino diverso, l’ostetrica può aiutare a creare le migliori condizioni possibili per lui perché possa trovare la sua via, e se dovesse essere quella podalica, che possa nascere podalico, o per cesareo o per via vaginale.

Buona lettura

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