Uragani,
abitanti degli oceani tropicali


di Silvia Messeri

“Fu qualcosa di formidabile e di subitaneo, come l’improvviso rompersi di un vaso colmo d’ira; parve esplodere tutt’attorno alla nave con un urto travolgente e un precipitarsi di enormi masse d’acqua, come se un’enorme diga fosse stata fatta saltare sopravvento. In un istante gli uomini persero il contatto l’uno dell’altro. Tale è la potenza disgregatrice di un uragano: essa isola l’individuo dai suoi simili.”

Con queste parole lo scrittore Joseph Conrad descriveva la furia di un uragano nel suo famoso libro “Tifone”. Questo tipo di tempesta ha infatti diversi nomi secondo le zone in cui si forma: "tifone" nell'Oceano Pacifico occidentale, “willy-willy” in Australia, “baguio” nelle Filippine e, sebbene diverso da esso, "ciclone" nell'Oceano Indiano.

A differenza dei cicloni gli uragani hanno però una minore estensione e si spostano con minore velocità, tra i 20 e i 100 kh/h, per cui possono essere seguiti e, in qualche modo, previsti.
Gli uragani si formano sugli Oceani Tropicali nelle stagioni in cui la temperatura del mare è superiore ai 25°C., l’aria a livello del mare si scalda e questo calore fornisce agli strati d’aria soprastanti una grande quantità di energia.


Un uragano visto dal satellite
(per gentile concessione
Hurricane Watch)


Questa energia è liberata dall’aria esterna che, riscaldata dall’acqua, torna verso l’alto raffreddandosi e facendo condensare così il vapore acqueo in essa contenuto. L’aria che sale si trova bloccata dall’alta pressione e non potendo salire si allarga a ventaglio e comincia a girare turbinosamente, formando una colonna d’aria al cui interno i venti possono raggiungere una velocità fino ai 300 km/h.

Secondo il meteorologo statunitense Louis Battan, un urgano può avere l’energia contenuta in 1.000 bombe atomiche e le tempeste di vento e pioggia che provoca sono di sconvolgente intensità; da sempre è il terrore dei marinai perché può produrre onde che possono raggiungere i 14 metri e, a volte, anche onde giganti di 28 metri.

Sempre Conrad parlava così di questa immensa forza della natura “Un terremoto, una frana, una valanga soverchiano l’uomo incidentalmente per così dire senza passione. La furia dell’uragano invece lo attacca come un nemico personale, cerca di afferrargli le membra, gli si abbarbica alla mente, tenta di sradicare da lui perfino l’anima.”


Vedi anche:
  • Aria, uno dei volti dell'Universo
  • Corno inglese una poesia di Eugenio Montale estratta da "Ossi di Seppia"

Contro l'effetto serra




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