La Terra:
La sua simbologia

di Marta Marini
Erborista

Per una persona che vedeva il mondo nella sua totalità TERRA era: stasi, blocco, fermezza, fino all'ordine incoercibile dello stato cristallino, una manifestazione delle qualità del FREDDO (contrazione, un ripiegarsi, un chiudersi verso l'interno) e del SECCO (prosciugamento, svuotamento, assottiglimento).

Una forza formatrice dell'universo che si manifestava al suo massimo nel punto cardinale dell'OVEST, dove il sole si reclina sull'orizzonte e sembra morire, ma l'umano arcaico sapeva bene che quel punto cardinale era una tappa ben precisa in quello che sembrava il moto circolare dell'astro attraverso i quattro punti cardinali.

Nell'AUTUNNO come stagione, quando la luce sembra reclinarsi e morire davanti al buio che avanza. Nel periodo della giornata che va dalle ore 12 alle 18 , dal sole al crepuscolo. Nell'età dell'uomo che corrisponde alla MATURITÀ che, vista con occhi arcaici, non è altro che l'inizio della curva che riporta l'uomo al punto di partenza, perché nascita e morte aprono e chiudono una stessa porta.

Nei colori in quelli che vanno dall'AZZURRO SCURO al NERO (compresi i bruni) nelle varie gradazioni, come il colore del cielo, la calotta che ci circonda in tutte le sfumature del giorno e della notte. Nei sapori, in ordine decrescente: ACIDO, ASTRINGENTE, ACERBO, sapori che contraggono, allappano, asciugano.

Negli animali in quelli tenaci, che hanno corna (ossa, la nostra terra organica) ricurve, come il capro e che sono lenti, pesanti, primo tra tutti il TORO. Nelle piante che hanno parti legnose, reclinate verso terra, frutti secchi, ma non oleosi, vuoti, che producono TANNINO e ACIDI.

In un minerale scuro e pesante come il PIOMBO e, tra i pianeti la TERRA stessa, che alchemicamente, nella sua solidità, racchiude in sé gli altri tre elementi dell'acqua, dell'aria e del fuoco condensati e che è la matrice delle manifestazioni materiali e in SATURNO, il pianeta che per l'essere umano arcaico che scrutava il cielo ad occhio nudo, era l'ultimo ed il più lento dei pianeti visibili, quello che segnava il confine tra il nostro sistema planetario e il cosmo zodiacale. Nel cosmo zodiacale nel triangolo dei tre segni di terra che ha al suo apice il TORO, segno cardinale e alla base la VERGINE e il CAPRICORNO.

E quando nella persona si manifestavano al massimo grado qualità legate alle forze formatrici della terra, spesso chiare già dal tema astrologico di nascita, in lineamenti asciutti, ed incavati (il volto di Edoardo De Filippo, ad esempio), un volto allungato o triangolare, con labbra sottili e serrate, un corpo asciutto, con muscolatura sottile, tesa, "nervosa", vene evidenti, asciutte, ma sottili, colorito olivastro o pallido livido, capelli duri e sottili e un umore prevalente a livello fisiologico definito dagli antichi MELANCONIA, (dal greco melanos-cholè = bile nera, prodotta dalla MILZA) che portava ad un carattere fondamentalmente riflessivo, profondo, costante, ma che poteva scivolare nella depressione, nella misantropia, nell'invidia, nell'avarizia.

Ecco che cosa ha rappresentato per millenni TERRA per l'essere umano. Sarebbe importante oggi riappropriarsi, con la consapevolezza della sua valenza energetica, di una visione del mondo così ampia che ci consentisse non solo di parlare di ecosistemi tra loro compatibili ma di sentirci parte integrante di un universo dove ogni interferenza va ad intaccare l'equilibrio di queste forze formatrici di Acqua, di Terra, di Aria e di Fuoco, dentro e fuori di noi.

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