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Ospitiamo il seguente comunicato arrivato in redazione da "Gaia, animali & ambiente" ricordando che i contenuti sono di totale resposabilità di chi lo ha scritto

COMUNICATO STAMPA

Domenica 19 Settembre 2004 apertura ufficiale della caccia:
parte lo sterminio di animali e il massacro dell'ambiente.
Alcune cifre di un'attività contro natura, contro gli animali, contro gli uomini


Milano, 17.09.2004

La caccia è contro natura.
"In un solo anno i fucili dei cacciatori italiani vomitano sul territorio del Belpaese 500 milioni di cartucce. A raccoglierle tutte se ne farebbe un mucchio di 11.000 metri cubi. Vengono così disperse nell'ambiente 17.500 tonnellate annue di piombo sotto forma di pallini: un diluvio di frammenti velenosi che si accumula sul fondo di laghi, fiumi, stagni e boschi italiani, che già non godono di salute eccelsa", spiega Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente. "Senza contare le tonnellate di plastica dei bossoli non raccolti dai cacciatori, che pure per legge avrebbero l'obbligo di farlo. Non male, per una categoria che afferma di amare la natura..."

La caccia è contro gli animali.
Molti di quei colpi raggiungono il bersaglio. Solo gli uccelli migratori massacrati ogni anno dai cacciatori italiani assommano a 150 milioni. "Considerando una lunghezza media di 15 cm ciascuno, stendendoli tutti per terra si coprirebbe un percorso di 22.500 km. Camminando 24 ore su 24, occorrerebbero più di 6 mesi per giungere al fondo", sottolinea Meyer. Lo sterminio dei migratori abbattuti sul suolo italiano fa ribollire di rabbia quei Paesi europei ed extraueuropei che, invece, si sforzano di tutelare concretamente gli animali di passaggio, considerati bene di tutta l'umanità.. "Il Belpaese è il cimitero della fauna d'Europa", aggiunge Meyer. Esclusi gli uccelli migratori, il totale degli animali uccisi dai cacciatori italiani raggiunge i 300 milioni di capi. Un massacro operato "per divertimento"…

La caccia è contro gli uomini.
Infine, un'ultima considerazione: oltre a sterminare milioni di animali, oltre ad inquinare l'ambiente, la caccia uccide anche gli esseri umani. E' noto che l'attività venatoria non è uno sport: il CONI ha escluso infatti la Federcaccia dal proprio ambito, in quanto non coerente con nessun tipo di attività sportiva. Ma se la caccia fosse un'attività lavorativa (sebbene sia evidente il suo status di attività di "svago"), secondo i parametri della Legge 626 (Legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro) sarebbe l'attività con la più alta incidenza di pericolo, incidenti e mortalità (in rapporto alle persone "impiegate"), superando di gran lunga l'edilizia e la siderurgia.

La caccia è insostenibile
I cacciatori, lentamente ma inesorabilmente, stanno diminuendo. Ma sono sempre troppi, considerando gli scempi di cui sono autori. In Italia sono 800.000. Se questo esercito si dispiegasse tutto insieme sull'intero territorio nazionale, comprese città, laghi, fiumi e montagne, ogni chilometro quadrato ne comprenderebbe sei. E' la densità più alta d'Europa. In Olanda e in Belgio, ad esempio, ci sono 1,4 cacciatori per chilometro quadrato, in Germania 1,3 mentre in Lussemburgo 1,2. Il valore medio dei paesi dell'Unione Europea (Italia esclusa) è di 2.
Non solo. L'Italia sta massacrando le tutte normative internazionale sulla caccia, cedendo alle lobby dei cacciatori e dei produttori di armi. Il nostro Paese vuole consentire ai cacciatori, in contrasto con le leggi della Comunità europea, deroghe e libertà insostenibili dall'ecosistema e dalla fauna italiani. L'Italia rischia di trasformare in bracconieri anche i cacciatori più civili. Già nel recente passato la non attuazione delle norme europee in materia venatoria ha già portato il nostro Paese innanzi alla Corte di Giustizia del Lussemburgo. Ma la lobby venatoria persevera…

Per info: 339.2742285
Gaia, animali & ambiente, Corso Garibaldi, 11 - 20121 Milano Tel/fax: 02.86463111 - gaia.it@tiscali.it - www.gaiaitalia.it


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