di Sandro Pintus

Quello strano orologio di Paolo Uccello

Situato nella controfacciata della cattedrale, é quell'opera tanto amata dai turisti israeliani perché ne vedono una parte dalla cultura ebraica. Infatti comincia la misurazione delle ore dopo tramonto per arrivare alla ventiquattresima ora al successivo calar del sole ed in senso antiorario (rispetto egli orologi moderni).

Un modo per misurare il tempo oggi un po' strano per noi ma normale per i nostri antenati. Sul quadrante le ore, in numeri romani, iniziano dal basso (dalle 6 degli orologi moderni) e continuano da sinistra a destra fino alle 24 e agli angoli del quadrante é abbellito con le quattro teste dei profeti. Una macchina eccezionale costruita in un periodo fertile di idee e di ingegno della cultura umana.

L'artefice di quest'opera del 1443 é Paolo degli Uccelli conosciuto meglio come Paolo Uccello. Un artista un po' bizzarro al quale piaceva dipingere animali e spesso con colori che non erano della realtà, quasi frutto di allucinazioni. Si pensa che é a causa di questa sua mania di dipingere uccelli che gli venne dato il nome giunto fino a noi.

La sua carriera di artista fu grande. Iniziò come garzone lavorando alla Porta del Paradiso del Battistero nella bottega del Ghiberti ma poi mettendosi in proprio andò a lavorare a Venezia come mosaicista della Basilica di San Marco. I viaggi e le commissioni furono innumerevoli e la sua bottega era situata a Firenze in Piazza San Giovanni, a pochi passi dal Duomo.



L'orologio di Paolo Uccello (Foto FAN)

Morì povero nel 1475 all'età di 78 anni e venne sepolto nella tomba di famiglia in Santo Spirito lasciando ai posteri delle opere di grande effetto che ancora oggi possiamo definire eccentriche.

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a cura di
SilviaMesseri & Sandro Pintus