esaurito

N° 15
La nuova ostetrica tra scienza e arte 2
Esaurito


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Indice:

QUANDO L’OSTETRICA FA RICERCA: “PUNTI FOCALI NELL’ESPERIENZA DELLA NASCITA”
Di Mechthild Gross (Ostetrica)

TU ED IO: NOI
Di Paola Greco (Ostetrica), Cristina Ranzato (Psicologa), Renato Palma (Psicoanalista)

L’OSTETRICA E L’UOMO IN ATTESA
Di Anisca Grifoni (Ostetrica)

MANI MASCHILI SUL PARTO: ISTITUZIONI E BARONIE
Di Paola Lussoglio (Ostetrica)

QUANDO L’OSTETRICA È UN UOMO
Di Gianni Motta (Ostetrico)

LE COMPETENZE MANCANTI PER UNA REALE AUTONOMIA PROFESSIONALE DELL’OSTETRICA
Di Rosa Perazzola (Ostetrica)

DARE E RICEVERE ESPERIENZA: LA RELAZIONE EMPATICA CON LA DONNA. INSIEME FINO A CHE PUNTO?
Di Sabina Pastura (Ostetrica)

L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DELLE OSTETRICHE SECONDO VECCHI E NUOVI CRITERI: QUALI REALTÀ, QUALI ESIGENZE, QUALI ORIZZONTI POSSIBILI
Di Stefania Zorzan (Ostetrica)

L’OSTETRICA LIBERA PROFESSIONISTA
Di Franca Fronte (Ostetrica)

VOCE E CANTO DI POESIA
Di Rita Bonfiglio (Poeta e attrice)

L’EUROPA INVESTE NELLA NUOVA OSTETRICA!

L’identikit della nuova ostetrica che abbiamo cercato di tracciare nelle sue caratteristiche principali al Convegno e per la cui formazione e consapevolezza si adoperano la Scuola Elementale di Arte Ostetrica e D&D ha trovato un riconoscimento autorevole e importante: l’Unione Europea, lo Stato italiano, la Regione Toscana hanno valutato, approvato e finanziato il nostro progetto di formazione permanente, i cui obiettivi principali sono l’emancipazione dell’ostetrica e la restituzione alla donna, al bambino nascente, al padre della centralità e del protagonismo nel percorso nascita.
Oltre al non disprezzabile vantaggio per le ostetriche di poter usufruire di occasioni formative a costi fortemente ridotti (per un’anno) il significato di questo finanziamento denota altri aspetti non meno importanti: Per poter accogliere la nostra richiesta nell’obiettivo 4, asse 2, occorreva puntare sull’aspetto sociale della nascita e della professionalità dell’ostetrica, vale a dire che il parto/nascita ritrova una sua collocazione come esperienza di vita, come evento condivisibile con il proprio ambiente umano e sociale, come percorso di maturazione e crescita delle persone che diventano genitori, come espressione importante e profonda del femminile, come evento sessuale. L’ostetrica rinnova la sua competenza professionale nelle capacità relazionali ed educative, in nuove modalità assistenziali non invasive ne lesive, per poter accompagnare la coppia nel loro percorso.
Il riconoscimento ufficiale di questi aspetti segna un grosso cambiamento in atto  di fatto nell’ambito della maternità in tutta Europa. Questo cambiamento è stato colto e promosso anche nell’ambito del Governo Italiano. La proposta di legge dell’Onorevole De Simone (di cui troverete un’intervista a pagina...) ha fatto molto rumore e continua a farne: si parla di nascita, attesa, aspettative e sogni delle donne, è come se finalmente avessero trovato voce una cultura sommersa, dei bisogni sinora inconsapevoli, delle frustrazioni non espresse.
Sembrerebbe che ormai un numero consistente di donne giovani abbiano avuto opportunità di fare un’esperienza del parto/nascita che definiscono “bella, meravigliosa, il momento più bello della vita”, grazie senz’altro alle molte ostetriche che s’impegnano in un’assistenza diversa. Questa loro esperienza positiva evidenzia il contrasto con un vecchio modo di fare, privo di considerazione per gli aspetti qualitativi dell’esperienza delle donne, e ne mette in luce le mancanze finora tollerate.
Un folto gruppo di donne deputate si stanno impegnando sul tema della maternità come scelta, non più solo come scelta di un figlio sì o no, ma di un figlio come, dove, quando. Ampliare le scelte sul “come, dove” significa creare nuovi luoghi e nuovi modi per accompagnare e assistere la nascita, modi e luoghi che sono la grande occasione per l’ostetrica di riscattare la propria professionalità e ritrovare un ruolo principale accanto alle donne. Siamo in un momento dove l’onda del dibattito e dell’interesse è alta, occorre cavalcarla e partecipare al movimento per dare qualità al cambiamento.
Il fronte istituzionale non ne rimane intoccato. Il Prof. Miraglia, in un suo articolo intitolato “Il medico ostetrico Re Nudo in sala parto” descrive la situazione del medico ostetrico nel modo seguente: “.... e accorgersi che deve confrontarsi sul fronte esterno con un’opinione pubblica sempre più informata (il che non vuole sempre dire meglio), immersa in una diffusa esaltazione del significato culturale e affettivo del parto, e sul fronte interno con l’esplosione revangista di orgoglio corporativo tutto femminile delle ostetriche, sue obbligate compagne di lavoro, non più disposte alla succubanza acritica nei confronti di investiture di ruoli che loro considerano vuoti di contenuto e di prestigio”.
Un bel complimento alle ostetriche in movimento!                              

Verena Schmid

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