Definire Spazio e Tempo
nell'America Occidentale


di Mary Harper Bellis
Psicoterapeuta

Per me e per molte mie amiche e amici, da diversi mesi le questioni che riguardano lo spazio, l'uso delle terre, i diritti di proprietà e i diritti di altri/e esseri viventi sono oggetto di grande preoccupazione. Poiché noi tutti/e ci impegniamo a offrire rifugio a cani lupo e altri animali abbandonati, violati e trascurati, stiamo imparando molto in merito a spazio e tempo.
La riserva di cui noi ci occupiamo, la Wolfsong Ranch Foundation, non ha ottenuto dal Consiglio di Supervisione della nostra Contea il permesso di Uso Speciale. Deve essere quindi trasferita, altrimenti si rischia che i 160 animali che ci vivono vengano uccisi. Alcuni di questi animali sono con noi da dieci anni e oltre.

Negli Stati Uniti, almeno una dozzina di altri rifugi o riserve per animali stanno andando incontro allo stesso destino. I cani lupo, per la maggior parte, vengono allevati in cattività e venduti come animali domestici. Le persone che li acquistano sono ben intenzionate. Invitano questi cani lupo semiselvatici nelle loro vite per soddisfare un'esigenza molto importante, quella di sentirsi in connessione con la Vita, la nostra Terra e il nostro passato collettivo, in cui non abitavamo in un mondo fatto di cemento, asfalto, prati 'dalla rasatura perfetta' e ambienti controllati. I lupi ci ricordano che non siamo sempre stati così "civilizzati". I problemi dei cani lupo e delle loro 'proprietari' e 'proprietarie' cominciano ad emergere quando queste persone ben intenzionate tentano di fare ai cani lupo le stesse cose che sono state fatte a tutti/e noi.

Provano ad addestrare questi animali, a imprigionarli, chiedendo loro di vivere in spazi minuscoli o rinchiusi in scatole, proprio come facciamo noi. Quando gli animali si rivelano più resistenti alle misure di controllo rispetto alla maggior parte degli umani e delle umane, i proprietari e le proprietarie cominciano a cercare luoghi in cui questi animali possano vivere meglio. Oppure li fanno semplicemente sopprimere. Oggi ci sono anche un gran numero di uomini e donne che vogliono fuggire dai confini delle nostre città affollate, dalla sterilità delle periferie e delle "comunità recintate". Sì, queste persone sono tristi e stanche della terribile conformità a cui sottostanno quando vivono insieme in gruppi enormi. Vogliono anche più spazio. Vogliono fuggire da quelle scatole e da quegli spazi minuscoli che imprigionano sia loro sia i cani lupo.

Ma lo spazio sulla nostra Pianeta non è illimitato. E' un'entità finita, che si può misurare in lotti, acri, parcelle, zone, miglia. Quando le nostre città straripano nelle campagne, la gente e le altre creature che vivono negli spazi aperti si sentono sotto pressione. Gli spazi aperti, negli Stati Uniti, si stanno restringendo e tutti/e sentiamo questa pressione, in un modo o nell'altro. La situazione che i nostri lupi stanno affrontando ci preoccupa molto, ma i lupi non sono i soli ad affrontare circostanze terribili. In Colorado, un'intera città di cani della prateria è di fronte alla propria sentenza di morte. La terra in cui i cani della prateria vivono da secoli è stata acquistata da imprese edilizie che presto cominceranno a spianare con i bulldozer la città in cui vivono queste creature.

Anche se le imprese sono disposte a ritardare i lavori finché gli animali non saranno al sicuro altrove, non si trova un altro spazio per i cani della prateria. Non c'è un luogo in cui trasferirli. Secondo una delle autorità, due secoli fa 2.000.000.000 (sì, miliardi!) di questi animali vivevano nelle nostre praterie, ma oggi la loro popolazione è un millesimo di quella di allora. Provate a immaginare che 999 esseri umani su 1000 siano sistematicamente assassinati da invasori.

Ai cani della prateria è successo proprio questo.
A chi importa quello che succede a questi roditori grassottelli? Dovrebbe importare a chiunque, perché costituiscono una specie chiave, che favorisce e salvaguarda la salute dell'intero ecosistema in cui vivono. I cani della prateria, infatti, costruiscono tane per altri animali, spargono i semi di erbe e fiori, aerano il terreno e nutrono predatori e uccelli rapaci. I cani della prateria, come i predatori e gli uccelli rapaci, sono Bilanciatori, che lavorano per mantenere in salute la nostra Terra.

Che cosa succede quando gli abitanti di un'area vengono trasferiti con la forza per lasciare spazio a un altro gruppo, apparentemente più forte? I risultati li possiamo vedere in tutto il mondo, nella nostra delicata atmosfera e nei cambiamenti climatici ormai evidenti a chiunque. Siamo in salute quando siamo in Equilibrio. La malattia è uno squilibrio. Il nostro mondo, la nostra nazione e le nostre regioni sono squilibrate, cioè malate. La nostra riserva per cani lupo non è una situazione d'equilibrio. È un provvedimento tappabuchi per evitare l'uccisione di animali innocenti. Mostriamo alla gente l'esempio dei cani lupi nel tentativo di insegnare a loro e a noi quali sono le situazioni critiche che dobbiamo affrontare nel nostro mondo moderno.

I lupi sono insegnanti e ci insegnano quale sarà, probabilmente, il nostro futuro. Ci chiedono di rispondere ad alcune domande molto difficili. Vogliamo vivere il nostro futuro costretti/e in spazi limitati, come in carceri in cui non abbiamo nemmeno il diritto più semplice ed elementare, quello di elevare la nostra voce e intonare un canto? Questa è la situazione che i cani lupo affrontano oggi e che noi tutti/e forse dovremo affrontare domani.
Gli allevatori e le allevatrici di bestiame nella nostra contea rurale sentono la pressione dello 'sviluppo' che avanza. Sentono arrivare l'invasione.

Molti/e continuano a prendersela con i vecchi nemici - i predatori che attaccano le loro mandrie. Ma l'attività dei predatori è naturale e necessaria per mantenere l'Equilibrio. I terribili nuovi virus contratti dagli animali da pascolo e dagli animali selvatici dovrebbero costituire una prova sufficiente per convincerci della necessità dei predatori. I predatori fanno soltanto il proprio lavoro. Che dire, invece, della infinita ondata di esseri umani che si trasferiscono negli spazi aperti, portando con sé la loro mentalità da reclusi/e?

Chi vive in un sistema caratterizzato da un controllo molto stretto conosce soltanto il controllo. Perciò vuole controllare il rumore prodotto dagli animali. Vuole controllare la presenza dei parassiti dell'erba. Le erbacce se ne devono andare, così come gli sgradevoli insetti.

Trent'anni fa Marshall McLuhan scrisse: "Non è possibile fare soltanto una cosa." Ci stava avvertendo di considerare gli "altri effetti" delle nostre azioni. Sì, spostare i cani lupo e i cani della prateria renderà la vita più facile a un po' di gente. Però che cos'ALTRO causerà? Riempire i nostri spazi aperti con enclave di umani/e dediti/e al controllo allenterà la pressione della reclusione in alcune delle nostre città. Che cos'ALTRO causerà?
Il nostro paese ha una lunga storia di trasferimenti forzati. L'elenco delle creature estinte o quasi è molto lungo e si allunga ogni giorno di più. Leggiamo tutti/e le stesse notizie, gli stessi inviti all'azione e gli stessi appelli.

Stiamo perdendo i bisonti, i grandi primati, le tigri, gli elefanti, i lupi, i condor, la perca dorata di Sonora. Stiamo perdendo piante floreali ed erbe medicinali a una tale velocità che non riusciamo nemmeno a tenere il conto delle vittime. Centinaia di migliaia di specie di piante e animali che una volta proliferavano qui sulla Terra con noi sono ormai perdute per sempre. E anche i gruppi umani stanno svanendo, con intere Tribù spazzate via o "assimilate" nel vasto e amorfo collettivo umano. Quale gruppo o tribù sarà il prossimo a sparire? Potrebbero essere allevatori e allevatrici di bestiame e le aziende agricole familiari.

Sono già quasi in cima alla lista delle specie in pericolo. Mentre molta gente ritiene che questo sia un passo positivo, dobbiamo guardare con maggiore attenzione la realtà, chiederci chi sono questi uomini e donne e che cosa fanno per il nostro delicato ecosistema umano, proprio come dobbiamo considerare il contributo di una città di cani della prateria. Agricoltori e agricoltrici, allevatori e allevatrici sono gli uomini e le donne che si frappongono tra il controllo delle popolazioni urbane e la libertà degli spazi aperti. Sono coloro che da due secoli custodiscono lo spazio in America. Sì, è facile criticare chi di loro ha fatto enormi errori nel trattamento della terra e delle specie selvatiche.

Però molti e molte di loro oggi hanno imparato dai terribili risultati ottenuti con pesticidi e pogrom e stanno cambiando. E il resto di noi? Stiamo cambiando il nostro modo di pensare e di comportarci per passare a un Equilibrio più sano con la nostra Terra e le altre sue Creature? Mentre siamo così occupati/e a prendercela con le persone che ci hanno nutrito, vestito e hanno conservato almeno una piccola percentuale di spazi aperti nel nostro paese, noi siamo cambiati/e abbastanza da fermarci a ringraziare i nostri e le nostre allevatrici e agricoltori per tutto quello che hanno fatto per noi? Anche loro non hanno vita facile e non sono tutti cattivi/e. Quando agricoltrici e allevatori avranno lasciato le nostre terre, chi custodirà lo Spazio?

Gli uomini e le donne tra noi che hanno preso l'impegno di trovare spazi per i nostri animali 'indesiderati' faranno il massimo sforzo a questo scopo. Tuttavia il nostro Spazio è limitato e il nostro Tempo è breve. Abbiamo imparato questa lezione dai lupi e vogliamo condividerla.

Lo stesso si può dire anche per il nostro paese e per l'intera Terra. Il nostro Spazio è limitato e il nostro Tempo è breve. E' tempo di trovare nuove Misure.

Mary Harper-Bellis, MS, è scrittrice, insegnante e terapeuta. Come suo marito, Art Bellis, è co-fondatrice della Wolfsong Ranch Foundation. Per ulteriori informazioni sul trasferimento dei cani lupo e dei cani della prateria, contattate Mary a questo indirizzo: wolfsong@vtc.net ; oppure visitate il suo sito web: http://www.biopark.org/wolf/wolfsong.htm
Ha scritto anche Isole nel Cielo

(Traduzione dall'originale inglese di Paolo Scopacasa )


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