La terribile notte della fusione
del Perseo

di Flavia Atzeni
guida turistica


Non tutti sanno che la notte nella quale Benvenuto Cellini avrebbe dovuto fondere la celebre statua del
Perseo successe qualcosa di strano che nessuno, ma soprattutto il Granduca, doveva sapere. L'artista non aveva grande stima del Cosimo I che considerava più un mercante che un Granduca e tra i due ci fu una sorta di sfida: sarebbe riuscito il Cellini a fondere la statua del Perseo in una sola gettata?

Lo stesso Cellini scrisse la storia di ciò che avvenne nella notte del 1547 romanzandola un po' e probabilmente divertendosi al pensare che la stava tramandando ai posteri. Nella fornace, che aveva costruito a casa sua, tra l'odierna via della Pergola e via della Colonna (nella quale oggi vive e lavora un artista), lavorò sodo con i suoi operai fino al momento in cui la colata era quasi pronta. La pesantezza del lavoro gli aveva procurato una febbre altissima e a causa del forte calore la casa rischiava di bruciare.


Particolari della statua del Perseo

Dovette andare a letto e lasciò i suoi operai a controllare la fusione. E qui successe il danno: il metallo non fuse e il coperchio della sua fornace non sopportò l'alta temperatura ed esplose facendo andare a fuoco il tetto. Fu allora costretto a gettare nel crogiolo "...tutti i mia piatti e scodelle e tondi di stagno...", come scrisse nella sua autobiografia, per abbassare la temperatura di fusione e poter fare la gettata di bronzo. Riuscì ad andare a dormire tranquillo due ore prima dell'alba: aveva risolto il problema, gli era passata la febbre ma aveva perso il tetto di casa.

Due giorni dopo scoprì il Perseo: la statua era riuscita perfettamente ad esclusione delle tre dita di un piede che rifece insieme alle quattro statuette che circondano la base.

La scoperta della quantità di stagno utilizzata nella fusione venne fatta solo nel 1947 quando, dopo la guerra, venne rimontata la statua che dal 1940 era stata nascosta. Dal restauratore Bruno Bearsi vennero fatte le analisi del metallo e si scoprì che la percentuale di stagno presente nella statua corrispondeva esattamente ai 22 piatti inglesi che il Cellini si fece rimborsare dal Granduca.

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